di Nicolò Abbattista e Christian Consalvo

"La Nave di Teseo è un manufatto in un museo. Quando le sue tavole di legno marciscono vengono rimpiazzate. Quando non ce ne sono più di originali, è ancora la Nave di Teseo? Inoltre, se le tavole rimosse vengono restaurate e rimontate senza marciume, è quella la Nave di Teseo? Nessuna delle due è quella vera. La vera nave sono entrambe."

WandaVision miniserie televisiva

Con questa citazione si assiste ad un modo bellissimo e innovativo per spiegare un paradosso piuttosto complicato.

La nave sui cui l’eroe Teseo aveva viaggiato era un prezioso manufatto che iniziò ad essere conservato sostituendone semplicemente i pezzi che via via si deterioravano con una particolare attenzione al mantenimento della forma originaria; questa pratica portò ad un punto in cui ogni parte autentica della nave stessa era stata rimpiazzata, conservandone intatto nel tempo l’aspetto originale. Ragionando su questa circostanza si è giunti al paradosso metafisico sull’identità: la nave, pur non conservando più alcuna parte originaria, è ancora considerabile come “Nave di Teseo” oppure è soltanto una nave somigliante all’originale?

Ecco, poniamo di essere noi la Nave di Teseo e il tempo che passa l’artigiano che ci scolpisce e conserva. Tutti, almeno una volta, abbiamo provato la sensazione che dentro di noi ci fosse qualcosa di diverso da ciò che dimostriamo, facendo emergere il desiderio di ricerca della propria identità. Ed è proprio a quel punto dell’esplorazione di sé che ci si domanda quale sia la versione più autentica di noi stessi: quella originale o quella ricercata.

Il progetto coreografico pone al centro il corpo: un corpo composto di parti anatomiche, cognitive e spirituali. Un’esplorazione in cui si analizzano i limiti, i cambiamenti, le strategie di sopravvivenza e le mutazioni, mettendo a nudo il bisogno di una definizione identitaria, autentica e univoca.

Alla fine, con l’ausilio di una videoproiezione, il danzatore si confronta con sé stesso ma stavolta in versione digitale, al pubblico rimane la riflessione: l’esperienza reale e virtuale sono assimilabili e rappresentative allo stesso modo dell’identità? La performance dal vivo e l’opera di videodanza sono equiparabili?

ANNO
2021

COREOGRAFIA
NICOLÒ ABBATTISTA

DRAMMATURGIA
CHRISTIAN CONSALVO

MUSICA
Paul Tinsley

DURATA 9” 

CON
Enrico Luly

PRIMA RAPPRESENTAZIONE
25 agosto 2021, Klub Żak (Gdansk Dance Festival) – Gdansk, Polonia

ALTRE REPLICHE:
  • 28 e 29 aprile 2023, The Studio – Edimburgo, Scozia
  • 31 luglio 2022, Castello Sforzesco (Milano è Viva – Estate al Castello) – Milano
  • 26 giugno 2022, Paleotto11 (Per-forming) – Bologna
  • 10 settembre 2021, Rocca di Novellara (AnteFestival 2021) – Novellara (RE)
RASSEGNA STAMPA: