POPoff porta in scena le più antiche tradizioni e riti dell’essere umano, mostrando una tribù che si muove ai ritmi forsennati della pizzica e della taranta, dove l’individuo esplora sé stesso, l’ambiente e gli altri.
Il cibo assume un ruolo centrale, con un doppio richiamo alla terra e al rituale sociale del pasto. Come il cibo scandisce le nostre giornate e ci introduce alla vita di relazione, così il grano, simbolo antico di rinascita e fertilità, diventa il filo conduttore con cui tessere le relazioni fra i personaggi, il legame tangibile con la Natura e allo stesso tempo trappola mortale per l’uomo che vi si inoltra.
Su queste coordinate si delinea una storia matriarcale. La donna assume, ribaltando la situazione iniziale, una posizione prevalente rispetto all’uomo, immersa in una sorta di rito familiare in cui le “femmine” si ritrovano a rievocare ma anche a rinfacciare gli eventi legati alla loro storia personale.
Lo spettacolo vede la collaborazione con Faraualla, celebre quartetto polifonico pugliese, con cui porta sulla scena una fusione di musica e danza dal vivo.
Il quartetto vocale Faraualla nasce nel 1995, dalla volontà delle quattro cantanti, accomunate dall’interesse nella ricerca sull’uso della voce come “strumento”, attraverso la pratica della polifonia e la conoscenza delle espressioni vocali di diverse etnie e di periodi storici differenti. Le suggestioni di un percorso attraverso culture tanto lontane fra loro si fondono in una sintesi originale in cui emergono con forza le radici culturali del gruppo. La Puglia è presente nel “suono” che connota la formazione barese, negli strumenti che accompagnano l’esecuzione, nello stesso nome del gruppo.
Lost Movement presenta dunque una duplice proposta nella realizzazione scenica di POPoff, che può essere rappresentato con o senza musica dal vivo.