locker_room
di Giovanni Careccia
coproduzione FLIC – Festival Lanciano in Contemporanea
con il sostegno di ArteMente, Centro di Alta Formazione per la Danza e Movimento Danza
e con il supporto della Compagnia Lost Movement
“Il corpo è solo, o porta con sé l’eco di un’esperienza condivisa?”
locker_room è un progetto che indaga l’esperienza corporea dell’atleta in un luogo specifico che accomuna tutti gli sport. Il corpo diventa un veicolo per rivivere l’intensità della performance, l’emozione della competizione, la solitudine della preparazione e la decompressione della gara.
Un luogo d’inizio e di fine, di lacrime e di gioia, dove vestirsi e spogliarsi, di solitudine e di comunità. Luogo dove l’agonismo del corpo si accende e si spegne. Uno spazio in cui rivivere l’esperienza di un viaggio attraverso uno spettro di sensazioni e stati fisici.
Partendo dall’analisi della fisicità che viene adoperata nell’attività sportiva vissuta sia dal performer che dall’autore si è arrivati a mettere in scena immagini, qualità e gestualità condivise. Mossi dalla domanda su ciò che resta nel corpo, cosa attraversano i muscoli, cosa scivola sulla pelle si è giunti a portare quelle sensazioni in un in ambiente dove la performance dell’atleta deve essere sempre al massimo delle sue prestazioni. Il fattore comune di tutti gli sport è la preparazione
Per ragionare su cosa è l’agonismo, si è partiti dal suo opposto: il dilettantismo e l’amatoriale. Confrontandone l’origine etimologica, dilettantismo ha come radice diletto, dal latino dilectum, participio passato di diligere, che significa amare o apprezzare. Amatoriale ha come radice amatore, anch’esso derivante da amore.
Agonismo, invece, deriva dal greco agōn, ovvero lotta. L’agonismo non a che fare col piacere, ma con la lotta. L’agonismo non è passione, ma dedizione. L’agonismo non è beneficio, ma sacrificio. L’agonismo è una lotta contro sé stessi. L’agonismo non è una lotta contro l’altro perché, se così fosse ogni pratica sportiva che comprenda della competizione, seppur minima, potrebbe essere considerata agonistica.
In locker_room l’obiettivo è portare in scena un agone in chiave intima, fragile e indifesa per dimostrare che l’essere agonisti non è altro che accettazione, confronto e riscoperta di sé.