Ricerca.
Ricerca di cosa? Di un confine o di un nuovo limite?
Cosa troviamo alla fine? Un nuovo punto di equilibrio, o di non ritorno?
Il danzatore indaga la difficoltà e le insidie dell’estremo controllo. Equilibri, allungamenti, torsioni rallentate creano suggestioni di un cammino continuo e sfiancante.
I nuovi appoggi e punti di forza raggiunti si fortificano mano a mano: un movimento carico di tensione ed estrema concentrazione, in cui rivivere il rito del pellegrino.
Il corpo stesso si plasma, immerso in questa metaforica purificazione, attraversando stati differenti, giungendo così ad un movimento frenetico e ripetitivo.
La partitura musicale, composta da un ritmo viscerale e terreno, insieme allo spazio delineato dalla danza, rievoca i colori di una natura generatrice, e i suoni del sole e del proprio respiro.