Daily Mirror
di Nicolò Abbattista
“Daily Mirror” nasce dall’esigenza di raccontare l’odierna realtà, mettendo in scena la totale assenza di pudore della nostra società nel mercificare le peggiori forme di crudeltà. Ogni danzatore ha un suo linguaggio, un suo movimento e una sua individualità. Come l’essere umano viene modificato dal potere della comunicazione, così il danzatore modifica se stesso e gli altri a causa di un sistema esterno che lo condiziona e lo plasma, portando sulla scena, la violenza, l’abbandono, la discriminazione, il bullismo, la volgarità e la pornografia dei sentimenti.
Nell’epilogo, un sogno di redenzione, l’utopia di riappropriarsi dell’intimità e della dignità dei sentimenti, lascia allo spettatore una possibilità di salvezza.
Per secoli, fino alla rivoluzione industriale, la diffusione delle notizie era basata sulla tradizione orale del pettegolezzo, voci indiscrete e sussurrate catturavano attenzione e stupore, raccontando i “fatti” degli altri. Con l’avvento dell’industrializzazione e delle tecnologie, dalla carta stampata in poi, il pettegolezzo ha assunto dimensioni sempre maggiori fino a superare i confini delle nazioni e dei continenti.
I mass media per garantirsi tiratura, audience o visualizzazioni, sembrano istituire una gara continua alla ricerca di ciò che fa “più notizia”, fino alla spettacolarizzazione del dolore che, se da un lato enfatizza per attirare l’attenzione, dall’altro, inflaziona la società di immagini crudeli e cruente, abituando il fruitore a convivere e a sminuire la gravità della sofferenza.